o Tarteno (Partenkirch), Coveliaca, Avodiacum (Epfach) e Ad novas metteva capo ad Augusta. Un altro ramo, che il Mommsen 4 considera come una correzione posteriore, da Egna si volgeva direttamente a nord e, attraversato PEisack presso Kardaun 5 6 , per mezzo di un ponte appositamente fatto da Druso (pons Brusì) fi , si dirigeva al confine italico a Sublavione, e di lì a Vipiteno', dove si univa col ramo proveniente dalla Passiria. Dopo Bolzano però la via non teneva completamente il percorso attuale
, che per breve tratto fu aperto nella profondità della valle, da Unterau a Mauls, nel 1316, da un Enrico Kunter di Bolzano, mentre precedentemente la strada seguiva le cime del Mittelgebirge, sulle quali appunto, nelle vicinanze di Waidbruek, presso Kollmann 1 R. 0. V, pag. 19, n.l. 2 La stazione ad Cepasias non è ben certo dove si trovasse. Il CLUVERro legge ad Cep/asias e la pone a Wessel, Todierno Plasburg; il Mannert 0. e., pag. 92, la inette presso Abbazia, il Reichard ad Albaredo presso
Vicus Vipitenus. * lì. G., V., pag. 19. n. 1. La circostanza che su questo percorso era il villaggio di Auer, anticamente detto Augusti vicus, ed il pons Drusì sull’Eisack, fa ritenere questo ramo esistente fino ai tempi augustei, e riattato per opera di Druso. 5 ’ Cf. Mairhofer, 0. e., pag. 12. 6 L’ Hormayr, Gesch. von Tirai, I, Theil, 1 Abili, p. 105, cerca a Gries presso Bolzano uno dei castelli postivi da Druso. Erroneamente il Cluverio, Vindelieia c. 4., identifica il ponte Drusi