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il Brennero un po’ al la volta assunse e dimostrato dal fatto che nelle car te stradali romane del III secolo, nella Tabula Peutingeriana e neHTtinerarium Antonini, il tratto stradale da Bolzano ad Augusta attraverso il passo Resia ed il passo Fern non e nemmeno piü segnato, mentre la strada attraverso il Brennero e indicata come strada principale ed arteria di primaria impor- tanza. Su questa strada da allora mossero verso nord in- numerevoli legioni romane e poi, fin dagli inizi del- le migrazioni dei

un primo «predecessore» delFattuale chiesa di San Valentino al Brennero. Attorno all’anno 590 il popolo dei Baiuvari at traverso il Brennero scese verso sud e conquistö ed occupö il territorio fino a sud di Bolzano, la valle delFAdige fino a Merano e la val Pusteria. Ed i Baiuvari vi si stabilirono definitivamente. Si servi- rono anche delle strade dei tempi dei Romani, e i loro duchi si preoccuparono della loro manutenzio- ne. Aggregarono la via del Brennero al loro territo rio, detto Norigau, che

comprendeva la zona a nord ed a sud del Brennero e si estendeva da Innsbruck fino a Bolzano. Nei primi secoli dell’insediamento germanico non si senti quasi piü parlare della strada del Bren nero. E da supporre che la strada romana attraverso il Brennero durante e dopo l’era delle migrazioni dei popoli, almeno in certi tratti, sia caduta in rovi- na. Nel trattato di suddivisione del regno dei Franchi dell’806, perö, la via del Brennero tornö alla ribalta e fu chiamata «introitus» (ingresso) ed «exitus

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Geografia, guide , Storia , Südtiroler Dorfbücher

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1999

Brennero : storia di un paesino e di un valico internazionale = Brenner : Bergdorf und Alpenpaß

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carsi nella Val d'Isarco superiore per venire in aiuto della popolazione attorno a Mezzaselva, a Vipiteno e al Brennero. Attorno al 17 febbraio 1797 una do- po l’altra le compagnie degli Schützen per il Bren nero si recarono a Bolzano. La difesa della valle da Bolzano al Brennero se la assunsero gli Schützen della valle inferiore dell’Inn sotto il comando del tenente colonnello von Lanser. In occasione di questi passaggi, il 20 febbraio ed il 10 marzo 1797, mori un ignoto soldato al Brennero

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arrivavano con molto ritar- do. L’armata imperiale sotto i generali Wurmser ed Alvinzy dalla valle inferiore dell’Adige presso Ro- vereto tentö ripetutamente di liberare la fortezza di Mantova, assediata da Napoleone, ma senza succes- so. II 2 febbraio 1797 avvenne la resa. E poi un cor- po francese sotto il generale Joubert, nel marzo 1797, riusci ad avanzare fino a Trento, poi fino a Bolzano e a Bressanone. Mentre la situazione nel- l’Italia settentrionale si inaspriva sempre di piü e dopo che Mantova

e batterie di massi con effetto efficien- te. Ai primi di febbraio del 1797 si riesaminarono le possibilitä di difesa al Brennero, fu elaborato un progetto dai signori Barraga ed Esterle, e subito rin- viato a marzo, causa il terreno gelato. Per dare appoggio all’armata austriaca, giä dal- Tottobre 1796 continuavano a mettersi in marcia at- traverso il Brennero per Bolzano delle compagnie di Schützen della vallata delLInn. Come prima compagnia della valle dell’Inn si mise in movimen- to la compagnia

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struire pure la linea di raccordo fra Innsbruck e Bol zano attraverso il Brennero. II 24 novembre 1858 circolö per la prima volta un treno fra Innsbruck e Kufstein, mentre la linea Verona-Trento venne inaugurata il 23 marzo 1859 e la linea Trento-Bolzano il 16 maggio 1859. Per la linea di raccordo fra Innsbruck e Bolzano attraverso il Brennero erano stati fatti tre progetti. Alla fine venne approvato ed accettato il progetto delkingegnere del Württemberg Karl von Etzel nel settembre del 1863

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era nel 1865 Ferdinand Jennewein, il quäle occupö questo posto fino all’anno 1900. Il 25 luglio 1867 il quotidiano «Bothe für Tirol und Vorarlberg» in forma molto discreta portö Fan- nuncio: «Oggi, 25 luglio, alle 8,05 del mattino, il primo treno ferroviario, composto da locomotiva, un carro bagagliaio, una carrozza viaggiatori ed un carro ispezione, e partito alla volta di Bolzano. Alle 11 la prima locomotiva oltrepasserä la sommitä del Brennero. La locomotiva era decorata con lo stem

- ma austriaco e quello tirolese e con una bandiera austriaca ed una tirolese». Il giorno dopo sullo stes- so quotidiano si leggeva: «Bolzano, sera ore 5 e 15 minuti: il treno-prova, senza incidente, puntualmen- te e arrivato». Senza alcuna solennitä, poi, la ferrovia del Bren nero fu aperta al traffico il 24 agosto 1867. Il moti- vo per cui la ferrovia del Brennero venne aperta co si senza alcuna cerimonia stava nel fatto che la monarchia austro-ungarica, e in particolar modo la corte imperiale, proprio

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collaboratori che, con la loro squisita gentilezza e disponibilitä, hanno reso possibile la raccolta della documentazione fotogra- fica, il nostro grazie. Un ringraziamento particolare va alla Giunta pro- vinciale di Bolzano e del Tirolo. La traduzione del testo originale in lingua italiana e stata curata da Salvatore Siracusa. Per la consulenza e preziosa collaborazione si rin- graziano il dott. Alberto Perini e il dott. Günther Ennemoser. Le foto pubblicate sono state raccolte e riprodotte da Gianfranco

Cera. © 1999 Tutti i diritti riservati Editore: Comune di Brennern Realizzazione: Stabilimento Grafico Athesiadruck, Bolzano-Bozen Die Arbeitsgemeinschaft für die Veröffentlichung: - Farn. Davide Bononi; - Farn. Claudio Capuzzo; - Farn. Flavio Cera; - Farn. Gianfranco Cera; - Farn. Antonio Sanna. Die Mitglieder der Arbeitsgemeinschaft bedanken sich herzlich bei Hochwürden Alois Trenkwalder, dem Verfasser der Texte, der uns mit seiner kostba ren Forschungsarbeit lehrt, unser Land, unser Volk

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338 Hanno collaborato alVedizione: • per i testi e le didascalie: Alois Trenkwalder e Flavio Cera • per la ricerca iconografica e le riproduzioni fotografiche: Gianfranco Cera • per la realizzazione degli impianti di fotocomposizione e fotoriproduzione: Athesiadruck, Bolzano-Bozen • per il coordinamento tecnico e Fimpaginazione: «Amici del Brennern» La carta e del tipo Gardamatt Art 150 g Finito di stampare a Bolzano nel mese di ottobre 1999 presso Athesiadruck Mitarbeiter dieser Auflage

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Faltare maggiore, gli altari, Fambone ed il fonte battesimale furono rea- lizzati secondo i disegni di Antonio Consiglio di Bolzano. Il coperchio del fonte battesimale con i das Ministerium für Öffentliche Arbeiten in Rom zunächst 20 (später 33) Millionen Lire für den Roh bau der Kirche zusicherte, wurde man mutiger. Am 16. Dezember 1955 beauftragte man den Bozner Architekten Dr. Ing. Luis Plattner (gest. 1976) mit der Planung der neuen Kirche. Sein Plan wurde am 27. Februar 1956 durch das Denkmalamt

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«nuovo realismo» e rivestito alPesterno con marmo e con granito rosa. L’ arredamento interno era di buon gusto e funzio- nale. I progetti per tutto il complesso ferroviario era- no stati disegnati dalParchitetto Angelo Mazzoni della direzione delle ferrovie dello Stato di Roma. La direzione dei lavori, che furono eseguiti dalla se- zione costruzioni ferroviarie di Bolzano, era nelle mani dell’ing. Chellini. Gli impianti elettrici di ma novra, di segnalazione e di illuminazione furono realizzati dal

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Nel corso dei tempi dalla curazia di Brennero sono uscite pure alcune vocazioni sacerdotali: P. Hilarion (Anton) Kerschbaumer, nato a Bren nero 1 ’ 8 luglio 1684, figlio di Johann Kerschbau mer e di Maria Letenpichlerin. Nel 1704 entrö nel- l’ordine dei frati cappuccini, divenne sacerdote ed operö predicatore, catechista, guardiano e segreta- rio nell’ordine. Mori all’etä di 49 anni a Bolzano il 1° giugno 1733. Blasius Strickner nacque il 30 gennaio 1708, fi glio dei contadino Georg Strickner

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la Germania meridionale i prodotti naturali dell’Italia ed i vari prodotti delle cittä della Germa nia meridionale e i prodotti dell’economia forestale ed i latticini del Tirolo verso l’Italia. L’interdetto di Napoleone, il quäle, in collega- mento con il blocco continentale, il 10 giugno 1806, fu lanciato contro il magistrato mercantile di Bolzano e che vietava il transito verso l’Italia di una grande quantitä di prodotti non solo inglesi, ma pure germanici ed austriaci ed addirittura francesi

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nella zo- na di Trento, sconfissero un esercito romano, che tentava di fermarli (piü tardi perö in Italia da Mario furono definitivamente sconfitti) siano scesi attra verso il Brennero, non e per niente certo, ma neppu- re da escludere completamente. NelFanno 15 a. C. l’imperatore Augusto affidö ai suoi figliastri Druso e Tiberio il compito di con- quistare Fintera regione delle Alpi fino al Danubio. Da Bolzano, dove i due fratelli scelsero strade di verse, Tiberio per la Valle Venosta ed il Passo

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Nati a Brennero, ma non cresciuti a Brennero, sono i seguenti sacerdoti: P. Polykarp (Franz) Hausberger, frate Cappucci no, nato 1' 11 settembre 1895, ordinato sacerdote nel 1920, morto a Bolzano F11 marzo 1964. Erwin Emilian Salzmann, figlio di Emilian Salz mann, maestro, e di Franziska Rettenwander, nato il 23 maggio 1901, ordinato sacerdote nel 1924. Josef Johann Korin, figlio di Franz Korin, mae stro, e di Flora Dissertori, nato il 16 settembre 1908, ordinato sacerdote il 29 giugno 1933

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fece parte del gruppo dei frati, nelle sue memorie racconta: Da Trento, che il frate Cesa rio aveva fissato come primo punto d’incontro dei compagni di viaggio, i fratelli, che erano di piü di due dozzine, viaggiavano in gruppetti di due o tre, nell’autunno del 1221, attraversö Bolzano, Bressa- none, Vipiteno, Mittenwalde (cioe il Brennero) e Matrei verso il secondo luogo d’incontro, cioe verso Augusta. Al Brennero hanno passato la notte all’a- perto e hanno sofferto tanto il freddo e pure la fame

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si disse e si scrisse «vallis Norica» o «vallis Nurica» o, in tedesco, «Norital» o «Nurichtal». Per la parte superiore della valle si disse e si scrisse allora «val lis Vipitina» o «Wibital» e, dal secolo XV, «Wipp tal». Questo nome, il quäle rievoca il toponimo «Vipitenum», cioe la denominazione romana di Vi- piteno/Sterzing, fu esteso allora anche alla valle della Sill a nord del Passo del Brennero e dello spartiacque. Il nome «Eisacktal» (cioe Val d’Isarco) per la valle da Bolzano fino al Brennero

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crucis in terracot- ta furono create dall’artista bolzanina Maria Dela go. Le vetrate simboliche in vetro colorato su dise- gni del pittore accademico Hans Prünster furono realizzate dalla ditta Otto Kastowsky di Bolzano. Il 14 ottobre 1962 il grande amico e fautore della nuova chiesa di Brennero, il vicario generale della diocesi dott. Johannes Untergasser, ebbe Ponore di benedire personalmente la nuova chiesa. Il vescovo diocesano dott. Joseph Gargitter consacrö la chiesa il 16 giugno 1963. Nel

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La stazione ferroviaria bombardata (1945) Der bombardierte Bahnhof (1945) tarono ogni combattimento. II 4 agosto tutta la zona fra il Brennero e Bolzano era occupata dalla XLIV divisione di fanteria. Sul passo furono installati dei cannoni antiaerei. La situazione era completamente confusa. L’Italia, dopo il passaggio delle truppe te- desche alla fine di luglio ed ai primi di agosto 1943, cercö di ehiudere il confine per tutti, eccetto che agli appartenenti ai posti di servizio al Brennero

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: Ur- und Frühgeschichte Südtirols, Bozen 1973 Montecchini, Maria: Cenni geografici sulla Provincia di Bolzano, in: AAALVIII (1964), 1-4, Firenze 1964 Mutschlechner, Georg: Der Brennerweg anno 1502, in: Der Schiern 1994, 41-42, Bozen 1994 Onestinghel, V. M.: Giordano da Giano e i primi Minori sulla via del Brennero, in: AAAIX (1914), 403-408, Gleno 1914 Pauli, L.: Die Alpen in Frühzeit und Mittelalter, München 1980 Penck, Albert: Der Brenner, in: Zeitschrift des Deutschen und Österreichischen Alpenvereins 1881

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di Bolzano, dalla Bassa Atesina e dai dintorni di Merano. Impiegati e pro- fessori giungevano specialmente da Innsbruck e dal Nordtirol. Con l’apertura dello Sterzinger Hof arri- varono pure degli ospiti da piü lontano, viennesi, austriaci di altri paesi dell’impero, tedeschi della Germania del nord e presumibilmente anche giä dei russi e degli inglesi. Arrivarono pure dei nobili, fra cui Farciduca Heinrich con consorte, la baronessa Waideck con la figlia Maria Raineria, la regina Ca rola (Carolina

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vendette la villa per 5.000 fiorini alla famiglia Überbacher di Gries presso Bolzano. La villa venne chiamata «Villa Überbacher». Nel 1886 acquistö la villa Tar- ciduca Heinrich Rainer per 14.500 fiorini. Attraver- so sua figlia, che contrasse matrimonio con il prin cipe Campofranco, la villa passö a questa famiglia e si chiamö poi «Villa Campofranco». La villa, nel 1968, dovette cedere all’autostrada. Peter Silbergas ser nel 1881 rialzö di un piano la sua casa, acqui- stata nel 1859, vi sistemö

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